Materiale utile dal Campo Unitario 2021 – ACR
Di seguito 2 schede che potete utilizzare nei vostri gruppi educatori e la sintesi dell’intervento della Prof. Rosalinda Cassibba, Psicologa dello Sguardo, intervenuta in questi giorni di campo.
Di seguito 2 schede che potete utilizzare nei vostri gruppi educatori e la sintesi dell’intervento della Prof. Rosalinda Cassibba, Psicologa dello Sguardo, intervenuta in questi giorni di campo.
Ci sono degli avvenimenti che quando accadono ti rendi subito conto che stanno segnando la Storia. Lo abbiamo pensato tutti guardando le immagini degli uomini che scavalcavano il Muro di Berlino da cui si erano aperte le prime brecce o le Torri gemelle che si sbriciolavano davanti ai nostri occhi; così come quando, anche oggi, vediamo arrivare le navi piene oltremisura di uomini, donne e bambini che fuggono dalla guerra, dalla povertà, dalle persecuzioni.
Mi sono chiesta tante volte che senso abbia fare memoria, se poi si commettono gli stessi errori, se dalla Storia, dalla nostra storia, quella di cui siamo stati spettatori e a volte anche protagonisti non impariamo nulla.
In questi giorni torna prepotentemente la parola memoria: sono passati 30 anni dallo sbarco degli albanesi al porto di Brindisi, e per quanto questo evento abbia segnato la storia della città e della nostra regione, mi sono interrogata su cosa ha significato per me.
All’epoca ero un’adolescente, e ricordo lo stupore e la confusione che si erano generati.
Ricordo un ragazzo che era stato inserito nella nostra classe, taciturno, con uno strano taglio di capelli. Facemmo poca strada insieme, gli esami erano dietro l’angolo e ci perdemmo presto di vista.
Ma tanti altri che poi si sono inseriti e addirittura confusi tanto da non poterli più identificare come coloro che erano arrivati da lontano.
Mi confronto con Antonella che sicuramente ha uno sguardo diverso dal mio. Lei aveva 23 anni, era una giovane donna, e quella invasione avveniva proprio nella sua città.
Alla confusione dei miei ricordi lei mette ordine.
La cosa grandiosa è stata la mobilitazione immediata delle Istituzioni ma anche dei privati cittadini.
Accanto alle cucine da campo montate velocemente dall’Esercito nel campetto della parrocchia, arrivavano gli operatori della Caritas parrocchiale e tutti quelli che potevano davano una mano anche aprendo le proprie case. Accanto alle coperte grigio/verde militare arrivavano le coperte in più che ognuno aveva nei propri armadi.
Una solidarietà di cui forse si pensava di non essere capaci. Ma come facevi a girarti dall’altra parte quando una pacifica invasione traboccava dal porto e invadeva tutta la città?
La cosa che stupiva era che tutti parlassero l’italiano, ci si capiva perfettamente, e si capiva perfettamente che il loro era un bisogno di sicurezza e di serenità che speravano sarebbe stato appagato in quella terra dall’altra parte del mare che avevano visto tante volte in TV dove scorrevano le immagini delle fiction e dei programmi con le signore in magnifici abiti da sera e ballerine sorridenti.
Forse la risposta alla mia domanda iniziale arriva da un frammento di un video apparso su internet: questa volta in piedi su una scaletta di aeroporto di Tirana appare il primo ministro albanese che saluta un gruppo di medici ed infermieri che si stanno imbarcando alla volta di un Paese messo in ginocchio dalla pandemia da Covid 19: “Non siamo privi di memoria”. In nome di quella accoglienza, di quella vicinanza di quanto compiuto 30 anni fa, nasce spontaneo il gesto di vicinanza e di soccorso a quell’Italia accogliente, oggi in difficoltà.
Forse qualcuno impara dalla Storia, forse davvero per qualcuno fare memoria non è un semplice susseguirsi di eventi, ma un qualcosa che cambia la percezione dell’altro e il nostro stesso modo di porci accanto a lui. Siamo Fratelli tutti!
Durante tutto questo anno, sino al prossimo marzo, a Brindisi e provincia si susseguiranno eventi, manifestazioni e appuntamenti in ricordo di questo anniversario a cura del Comitato Storie di Casa Mia, Sguardi dal marzo 1991, che in questa prima fase invita tutte e tutti a condividere un particolare dei propri ricordi sul sito www.oniricall.org.
Ci facciamo l’augurio che questo anno possa non solo rinfrescare la memoria ma suscitare processi di cambiamento, di accoglienza e di solidarietà sempre più vera e profonda.
Iolanda Milone e Antonella Mastro
Questa è la gallery dei contenuti che raccontano le vostre associazioni parrocchiali.
Potete votare i vostri video preferiti sulla nostra Pagina Facebook seguendo la Serie “#raccontACI – A vele spiegate!” – CLICCA QUI PER VEDERE LA SERIE
Cara educatrice, caro educatore,
questo che hai fra le mani vuole essere uno strumento semplice e agile, utile alla condivisione
delle attività che abbiamo scelto per questo tempo di Avvento. Lo consegniamo alle tue mani
perché tu ne faccia spreco, non tesoro: spreco di tempo, di energie, di bene che passa nelle
relazioni con ciascun giovanissimo che ci si affida e che si fida. Anche in questo tempo, o forse
soprattutto ora, custodire le relazioni significa dialogo, ascolto, cura.
“Il rischio e le stelle” non è qualcosa in più da fare ne’ forse è da “fare” in senso stretto; non è
la necessaria sostituzione di un appuntamento diocesano cui, evidentemente, non è possibile
tener fede ne’ è una nuova forma di incontro giovanissimi.
Piuttosto, “Il rischio e le stelle” è la possibilità di stare dentro questo tempo che ci è dato di
vivere con tutta la fatica ma anche con tutta la grazia, pienamente. Dopo l’udienza del 2
settembre scorso, di nuovo Papa Francesco ha ricordato nel videomessaggio per i giovani
partecipanti a “The economy of Francesco” che “da una crisi mai si esce uguali”1; noi, allora,
vogliamo scegliere come uscirne, non vogliamo lasciarci travolgere. Vogliamo scegliere cosa –
in realtà, chi- custodire.
Ecco allora cosa vorrebbe essere “Il rischio e le stelle”: corresponsabilità, ascolto condiviso,
discernimento comunitario. Vorrebbe essere una estrema sintesi della capacità di reinventarsi
di fronte alle avversità a partire dal riconoscere che basta l’essenziale per un cammino di
senso: la Parola, le domande e qualcosa di in-utile, come l’arte.
In tutto ciò, noi già ci riconosciamo alla sequela, attuando quella dimensione dell’esperienza
associativa che costituisce un continuo e prezioso tirocinio per vivere l’esperienza della Chiesa al
di là dei confini, a volte angusti, della propria parrocchia […], sentendosi inseriti in una catena
ininterrotta di testimonianza e di santità”.
Annalisa, Gianmarco, don Giorgio e l’équipe diocesana del SG
“Buon inizio, a piccoli passi”, è questo che vi abbiamo augurato al rientro dietro i banchi di scuola.
Quei piccoli passi hanno avuto, però, un peso enorme, sono stati il segnale di una ripartenza.
Una ripartenza tutt’altro che semplice, che vi ha visti protagonisti e responsabili di un grande compito: proteggere la vostra salute, quella delle persone care, quella dell’intera comunità. Abituati a nuove regole, protetti come uno scudo da mascherina e gel igienizzante, rigorosamente distanziati, costretti a consumare la colazione sulla propria sedia senza la possibilità di ricrearsi con gli altri; inibito ogni contatto fisico, un abbraccio o una pacca sulla spalla del compagno…ora più che mai avete lasciato parlare i vostri occhi e i vostri cuori.
Tuttavia, l’impegno e l’osservanza delle norme stabilite sembrano non essere stati sufficienti: scuole chiuse. Quella scuola che tante volte avete sognato di saltare, adesso inizia a mancarvi e sentite più che mai vostro il diritto all’istruzione.
È un momento complicato e delicato, rabbia e paura sembrano viaggiare di pari passo…e come darvi torto! Ma ancora una volta chiediamo a voi ragazzi di fare la differenza.
Continuate ad agire con responsabilità nel rispetto delle regole per la tutela della salute di tutti, ma abbiate anche cura di custodire il vostro essere ragazzi di questo tempo: curiosi, desiderosi di conoscenza e confronto, attenti alla cura delle relazioni.
Segnate la differenza, seminando fiducia e speranza, mettendo da parte polemiche e ripiegamenti, magari lasciandovi guidare dalle parole di Papa Francesco “Da una crisi non si esce uguali a prima. La pandemia è una crisi. Da una crisi si esce o migliori o peggiori. Dobbiamo scegliere noi.”.
È un invito, ma è soprattutto una vostra scelta. È una scelta per la vostra vita, perché sia sempre e comunque vissuta in pienezza, che sia bella e felice.
Sì, a piccoli passi, ma consapevoli di non essere soli e di poter contare sullo sguardo di chi ha fiducia in voi e cammina con voi.
A cura di:
Raffaella Lofino, Consigliera diocesana per l’ACR
Marialuisa Landolfo, Consigliera diocesana per il SG
Partecipa con la Parrocchia al concorso diocesano per promuovere la tua AC!
REGOLAMENTO
Tutte le parrocchie sono invitate a partecipare al concorso “RaccontACi”
Il contenuto con cui ciascuna parrocchia partecipa al concorso deve avere il fine di presentare e promuove l’associazione parrocchiale.
Il concorso prevede 3 categorie diverse:
1. Poesia/racconto in vernacolo
2. Parodia di una canzone
3. TikTok
Ciascuna parrocchia può concorrere in una sola categoria e l’elaborato deve coinvolgere tutte le fasce.
Modalità di partecipazione
– Il materiale per partecipare al concorso deve essere inviato via mail all’indirizzo presidenza@azionecattolicabrindisiostuni.it
– Il materiale può essere inviato a partire dal 25/11
– I contenuti elaborati dalle parrocchie saranno pubblicati sui social dell’associazione dal 1 al 7 dicembre 2020
Vincitori e premi
– I contenuti presentati dalle parrocchie saranno pubblicati sul sito e sui social e saranno votati dagli aderenti
– Per ogni categoria risulterà vincitore il contenuto che avrà ottenuto il maggior numero di “mi piace” su Facebook e Instagram (somma dei like sui due social)
– I vincitori saranno proclamati il giorno 8 dicembre 2020
– Sarà assegnato un premio della critica ad insindacabile giudizio della presidenza
– Il premio consiste in un buono AVE del valore di 20€ per ogni categoria, più il premio della presidenza, per un totale di 4 buoni da 20€ ciascuno
Note tecniche
– La canzone deve avere una durata massima di 90 secondi
– Il TikTok deve avere una durata massima di 60 secondi
– La poesia in vernacolo deve avere un massimo di 3 strofe e può anche essere letta in un audio o video della durata massima di 90 secondi
– I video devono essere girati in orizzontale
Nei giorni scorsi si sono svolte le votazioni per il rinnovo del Consiglio regionale e per il Referendum Costituzionale confermativo e siamo stati chiamati, ancora una volta, alla partecipazione e alla responsabilità.
Nonostante questo tempo critico e delicato abbiamo saputo rispondere attivamente, consapevoli che “Essere cittadini significa conoscere e comprendere il nostro tempo, nella sua complessità, cogliendo significati e rischi insiti nelle trasformazioni sociali, economiche e politiche in atto, assumendo l’atteggiamento di chi queste trasformazioni non si limita a rifiutarle o a celebrarle in maniera acritica, ma le affronta come frutto del proprio tempo, ponendosi in esse e lavorando per indirizzarne gli sviluppi.” (Progetto Formativo 4.2)
L’Italia è il primo Paese al mondo ad aver effettuato votazioni durante il periodo Covid (nel rispetto di tutte le norme e misure di sicurezza), registrando un’affluenza alle urne decisamente positiva e dimostrando che, noi cittadini, crediamo ancora nel valore della democrazia e nell’importanza del sentirci parte attiva del territorio.
Anche papa Francesco ci invita a essere responsabili del bene comune e a saper mettere al centro la persona umana, sottolineando che, per noi cristiani, questo aspetto deve rappresentare soprattutto una missione. Approfittiamo dell’esortazione del Papa per congratularci con Angelo Cipolla, già vice presidente del Settore Giovani, per il suo nuovo incarico come consigliere comunale a Veglie, certi che la sua forte passione e dedizione saranno al servizio della grande politica, della politica con la P maiuscola. A lui i nostri più cari auguri!
Cari studenti,
Ci piace pensare che farà un certo effetto quando, dopo 6 mesi, quei cancelli si apriranno di nuovo per voi. Farà un certo effetto vedere quei banchi, pieni di scritte che raccontano milioni di storie passate, necessariamente distanziati.
Per tanti questo sarà magari il quinto e ultimo anno. Aspettano tutti di poter dire “il nostro ultimo primo giorno di scuola” e in questo anno segnato già dal distacco forzato dai luoghi dell’apprendimento, forse sarà il più strano della vostra carriera scolastica ma, chissà, quello che si ricorderà per sempre! Sarà sicuramente un anno in cui la responsabilità di tutti sarà messa a dura prova da regole astruse, da mascherine da indossare per proteggere chi ci sta vicino, da gel disinfettante e dal non potersi forse incontrare tra i corridoi; cose astruse si, ma che ci permetteranno di riprendere a sognare il bene e il meglio per la nostra comunità civile, bene che si inizia a riconoscere proprio a scuola.
L’augurio che vi vogliamo fare è quello di poter iniziare questo nuovo anno scolastico con la grinta che vi contraddistingue. A piccoli passi, con l’impegno di ogni giorno e riponendo fiducia nei docenti che continuano a scommettere su di voi e vi guidano nella vostra formazione umana e culturale, perché gettiate solide fondamenta per il vostro castello di sabbia, simbolo del futuro.
A voi il nostro pensiero perché le mareggiate di questo momento non vi scoraggino, che i desideri di bene e di giustizia prendano il sopravvento e che abbiate sempre il coraggio e l’audacia di guardare oltre e in alto, fiduciosi in Lui, anelito ultimo della realizzazione di ciascuno di noi.
A cura di: Monica Pati, Luisa Stefanizzi, Marta, Elisabetta, Myriam
per il Settore Giovani Diocesano
Dio ci vuole responsabili della città degli uomini. Essere cittadini significa riscoprire il valore della partecipazione-che contrasta ogni tentazione di delega-come modo normale di essere cittadini e non ospiti occasionali delle nostre città. (Progetto Formativo 4.2)
Domenica 20 e lunedì 21 settembre siamo nuovamente chiamati, come cittadini ma anche come laici capaci di vivere in modo autentico e originale la propria esperienza cristiana nella storia e nel mondo, a esprimere una scelta.
Anzi, più scelte! Voteremo per il rinnovo del Consiglio regionale e per il Referendum Costituzionale confermativo: una Election Day, come è stata da molti definita.
Una scelta frutto di quella conoscenza, formazione, pensiero critico, discernimento che devono caratterizzare la vita di ogni associato di AC.
Per il referendum ci esprimeremo sulla modifica di tre articoli della Costituzione (n.56, 57, 59), perché approvata dal Parlamento con meno dei due terzi dei consensi.
In quanto referendum confermativo, esso non ha quorum. Questo dato ci sollecita a non far mancare il nostro voto: non lasciamo che la decisione su questioni importanti riguardanti il nostro Paese sia affidata alla scelta di pochi. Sentiamoci tutti protagonisti e responsabili, così come il nostro Progetto Formativo ci chiede.
Non di minore importanza, le elezioni amministrative richiedono interesse e una partecipazione attiva dei cittadini: non rinunciamo allo stile democratico che già sperimentiamo nella vita associativa.
Qualunque sia la nostra scelta abbiamo il diritto/dovere di esprimere il nostro voto con consapevolezza, affinché questo non sia dettato da una scelta contro i partiti o la politica, ma a favore della Politica, quella nata per servire le persone e il bene comune.
Riportiamo di seguito i gli articoli del Centro Nazionale per una sana riflessione:
Ora disponibile il materiale utile dal nostro Campo Unitario 2020.
Da leggere, studiare e condividere con educatori e responsabili parrocchiali per avere ulteriori spunti di riflessione personale e comunitaria, sull’icona biblica ed il tema dell’anno associativo.
DI SEGUITO I FILE DA SCARICARE